
Naturale. Vegetale. Buono!
Le piante in estetica – Il desiderio di “naturalezza” e di minor impatto possibile sull’ambiente continua a crescere tra i consumatori di prodotti estetici, che sono diventati più attenti non solo alla provenienza sostenibile degli ingredienti, ma anche al packaging, che deve rispettare l’ambiente. Come fanno, però, le piante a diventare delle materie prime dermocompatibili e sicure per l’industria cosmetica? Facciamo una panoramica delle diverse forme di materie prime vegetali.
Le piante vengono usate da molti anni come fonte di materie prime naturali. La lavorazione delle loro singole parti (ad esempio il fiore, la foglia, il gambo, la radice o i semi) con vari strumenti viene impiegata da sempre per ottenere i principi attivi per prodotti curativi, farmaci e cure omeopatiche.
Le procedure di lavorazione di ogni parte della pianta sono oggi soggette a rigorosi regolamenti e a controlli severi, necessari per assicurare la sicurezza dei consumatori e per mantenere una qualità che sia la più omogenea e coerente possibile. Le caratteristiche e le proprietà delle materie prime vegetali dopo la lavorazione vengono determinate durante la crescita della pianta da fattori esterni, come il clima e il momento della raccolta; più avanti, poi, diventano determinanti il tipo di lavorazione e gli strumenti che vengono usati.
Qui vedremo alcuni esempi di materie prime vegetali che vengono spesso utilizzate nei cosmetici.
Info
La cosmesi naturale e le materie prime vegetali possono avere un elevato potenziale allergenico (come nel caso degli oli essenziali e degli estratti) e hanno un tempo di conservazione molto breve. Va detto, poi, che la loro composizione non è sempre esattamente la stessa e può capitare di trovare delle leggere variazioni da un prodotto all’altro, ad esempio nel colore. Inoltre, le sostanze vegetali lavorate potrebbero essere state esposte a fattori esterni come pesticidi o metalli pesanti.
Cere e Oli Grassi
Gli oli vegetali (oli grassi) sono liquidi a temperatura ambiente; generalmente vengono estratti con una spremitura meccanica ma, in alcuni casi, anche con una estrazione chimica. Contengono una percentuale elevata di acidi grassi insaturi che il corpo non riesce a produrre da solo, come l’acido linoleico, l’acido alfa-linoleico e l’acido oleico: l’acido linoleico, ad esempio, aiuta a proteggere la barriera cutanea dalla perdita di idratazione. La loro struttura permette a questi oli di penetrare molto bene nella pelle; hanno anche un’azione nutriente e antiossidante e proteggono la cute dalla perdita di acqua transepidermica.
I burri vegetali, come il burro di karité, sono solidi a temperatura ambiente. Proteggono la pelle dalla secchezza mentre le forniscono idratazione.
Nelle formulazioni cosmetiche, le cere vegetali solide - come la cera di carnauba - non vengono usate solo per raggiungere la consistenza ideale di un prodotto, ma anche per proteggere la barriera cutanea. Esistono anche cere vegetali liquide, come l’olio di jojoba, che levigano la pelle e la rendono più morbida.
Gli oli essenziali hanno un gradevole profumo che può avere un effetto calmante o stimolante; sono anche molto utili per la pelle grazie, ad esempio, alle loro capacità antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche.
Oli Essenziali
Generalmente gli oli essenziali si ottengono per distillazione in corrente di vapore, ma anche tramite spremitura a freddo, estrazione o macerazione di parti diverse della pianta, come la corteccia, gli steli, le foglie, i semi o altre componenti. La loro composizione dipende soprattutto dalle condizioni geografiche, dall’ora del giorno, dal tipo di coltivazione, dal tempo atmosferico, dalla stagione, dal metodo, dalla durata e dalla distillazione.
Diffondo un gradevole profumo che può avere un effetto stimolante o calmante, ma non solo: hanno anche una varietà di azioni benefiche sulla pelle grazie alle loro proprietà antiossidanti, lenitive delle infiammazioni e antimicrobiche. Devono, però, essere sempre usati diluiti, perché sono altamente concentrati e possono causare irritazioni alla pelle, oltre ad avere un elevato potenziale allergico.
Estratti
Gli estratti si ottengono tramite estrazione, ovvero usando dei solventi o la macerazione. La composizione e le caratteristiche degli estratti vegetali dipendono sia dalle piante scelte, sia dai solventi usati: l’estratto acquoso di una pianta, ad esempio, può contenere delle componenti diverse rispetto all’estratto alcolico o all’estratto oleoso dalla stessa pianta.
Sulla pelle possono avere un’azione antimicrobica, antiossidante, antinfiammatoria o rigenerante a seconda della loro composizione; di solito, inoltre, contengono molti antiossidanti, che proteggono la pelle dagli attacchi dei radicali liberi e dall’invecchiamento cutaneo precoce ad essi associato. Sono contenuti anche principi attivi polari acquosi e idro-alcolici come vitamine, saccaridi, tannini e altri che non sono presenti negli estratti oleosi o negli oli essenziali.
A seconda del solvente usato, nell’estratto possono esserci anche delle componenti di oli essenziali: quando vengono usati, quindi, è necessaria cautela e la concentrazione deve essere verificata in anticipo.
Componenti Vegetali Solide
Tra le componenti vegetali solide ci sono le polveri vegetali, ovvero parti di piante che sono state essiccate e triturate; un esempio è la polvere di tè verde. Le componenti vegetali solide possono essere usate come particelle esfolianti per rimuovere le cellule cutanee morte.
A tale scopo, vengono usati elementi come i noccioli di albicocca o i gusci di noce, oppure le fibre vegetali composte da cellulosa.
Le componenti vegetali solide possono essere usate come particelle abrasive negli esfolianti per rimuovere le cellule cutanee morte.
Trasformazione delle Materie Prime Vegetali
Il percorso di trasformazione di una sostanza naturale in una materia prima può essere molto lungo e costoso; per cui, per mantenere bassi i costi delle materie prime e accessibili i prezzi dei prodotti finali, alcuni componenti vengono prodotti chimicamente, cosa che dà come risultato degli ingredienti dalla composizione identica rispetto alla loro controparte naturale. Le vitamine ne sono un esempio.
Ci sono, quindi, degli ingredienti trasformati che vengono considerati “naturali” e che si possono usare nei prodotti secondo gli standard della cosmesi naturale. Per ottenerli, ci sono sia molti metodi di lavorazione fisica che reazioni chimiche che possono essere utilizzate.
Da una parte, i gruppi di materie prime vegetali di cui abbiamo parlato finora possono essere usati direttamente nei prodotti cosmetici; dall’altra, invece, possono servire anche come elementi di base per la produzione di materie prime funzionali che non si trovano in natura o che non ci sono nelle concentrazioni che servono, ma che possono e dovrebbero svolgere delle funzioni importanti nei prodotti.
Un esempio è il decil gluoside: un tensioattivo zuccherino molto delicato a base di olio di cocco e di glucosio. Il decil glucoside fa parte del gruppo degli alchilpoliglucosidi, dei tensioattivi non ionici ricavati da materie prime completamente rinnovabili. Oltre a essere ben tollerati dalla pelle sono anche facilmente biodegradabili, a differenza di altri tensioattivi chimici.
Nella cosmesi naturale, quindi, si possono trovare anche delle materie prime vegetali trasformate chimicamente, oltre a quelle lavorate con metodi fisici. Tra i prodotti agricoli trasformati fisicamente ci sono i grassi nominati sopra, gli oli essenziali e gli estratti, che vengono ricavati fisicamente dalle piante originarie.
Tra le materie prime lavorate chimicamente, invece, troviamo i tensioattivi zuccherini e le vitamine ma anche gli acidi grassi, che vengono rilasciati chimicamente dagli oli vegetali.
Naturale, e Buono
I vantaggi dei cosmetici naturali e delle materie prime vegetali sono che non contengono paraffine a base di petrolio, tensioattivi ottenuti da oli minerali, siliconi e parabeni. Viene, inoltre, sfruttato il potenziale delle piante, che possono avere molte proprietà consigliate per la pelle. Questo potenziale si manifesta tramite principi attivi come trigliceridi e ceramidi, vitamine e minerali, ma anche oli ed estratti essenziali e gli attivi che contengono (come i flavonoidi). La pelle è nutrita, curata e protetta e ne viene rafforzato lo scudo protettivo antiossidante.
LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO, naturalmente!
Le sostanze naturali sono particolarmente suscettibili all’ossidazione perché vengono liberate dai loro composti naturali; allo stesso tempo, però, non è sempre possibile lavorare queste sostanze direttamente dalla natura nel prodotto cosmetico. Prima le sostanze devono essere trattate chimicamente e il prodotto, di norma, deve essere conservato adeguatamente per garantirne la sicurezza. Anche la confezione, quindi, ha un ruolo fondamentale quando si usano degli ingredienti naturali.
La conservazione in barattolo, ad esempio, può influire sulla sicurezza del preparato finito: il carico microbico causato da luce, aria e contaminazione quando viene prelevato con le dita può essere molto più elevata rispetto a quando si usa un cosmetico in tubo o in un dispenser. Non sempre, quindi, il barattolo è un buon contenitore.
Gina-Vanessa Mariani
Cosmetologa, lavora nel team dell’azienda Hello! Cosmetic project che offre un’ampia gamma di servizi per i lanci sul mercato o la gestione di progetti, sicurezza dei prodotti e questioni normative, reclami e presentazioni dei prodotti, rete e comunicazione.
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