
Ricettività della pelle
L’industria cosmetica è cambiata enormemente, negli ultimi anni: quasi nessun brand e quasi nessun istituto cosmetico riesce a sopravvivere senza quelli che vengono chiamati “medical claim”, ovvero le promesse di un’azione quasi “miracolosa” di un prodotto.
I punti di incontro tra cosmetico e cosmeceutico (ovvero, i prodotti a metà strada tra un cosmetico estetico e un prodotto medico) nascono sia dall’azione biologica di un principio attivo, sia dalla promessa di azione del preparato finito. A favore dei consumatori, però, entrano in gioco il Regolamento Europeo sui prodotti cosmetici e la legge contro la concorrenza sleale, che determinano quali dichiarazioni possano o non possano essere fatte per descrivere e pubblicizzare un prodotto.
C’è da dire, però, che i gruppi specializzati e i produttori di cosmetici possono avere a disposizione un’ampia gamma di informazioni su ingredienti, principi attivi e i loro meccanismi di azione che, però, non sono stati rivelati al grande pubblico, oppure che sono frutti di studi che non sono ancora stati divulgati ma che sono ancora solamente a disposizione degli esperti. A questo, poi, va aggiunta una componente di marketing, che prevede di “spingere” determinate caratteristiche di un prodotto e di lasciarne, invece, altre in second piano. Non è detto, quindi, che se qualcosa non viene indicato in etichetta, significa che il prodotto non è efficace! I claims, quindi, non sono sufficienti per capire la reale efficacia di n prodotto, né sono sinonimo della sua azione e della sua effettiva efficacia.