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L'analisi settoriale del viso

L'analisi settoriale del viso

Le atonie dei tessuti non sono tutte uguali, soprattutto quando si tratta di cedimento dell’ovale del viso - e, più precisamente, del terzo inferiore del viso. Vista questa differenza, si capisce quanto possa essere importante effettuare una diagnosi visiva del viso, ma una semplice visione d’insieme non è sufficiente: bisogna analizzare l’ovale in modo settoriale.

L’ovale si può dividere in 3 settori:

  • il terzo superiore, che comprende fronte e contorno occhi;
  • il terzo centrale, che comprende la zona zigomatica e le guance;
  • il terzo inferiore che, invece, comprende la zona mandibolare, il mento e il doppio mento.

Una volta individuata la criticità, il passaggio successivo è controllare con attenzione la presenza di contratture, soprattutto cervicali. Perché, questo? Perché muscoli cervicali e ovale del viso (in particolare il terzo inferiore) sono strettamente correlati: se i muscoli sono sollecitati (perché, magari, la testa non è allineata alle spalle e cade in avanti), i muscoli posteriori di spalle-collo-nuca fanno fatica a sostenere la testa. Più i muscoli cervicali sono in difficoltà più la testa risulta pesante, e più la testa è pesante più protende in avanti - cosa che causa il cedimento dei muscoli pellicciai della zona mandibolare e sotto mandibolare.

A questo problema si aggiunge che le contratture muscolari possono inficiare molto i risultati del trattamento: ricevere un trattamento viso mentre si è afflitti da dolori cervicali, infatti, non solo non permette di lavorare al meglio sulla zona, ma riduce drasticamente anche la percezione di benessere che il trattamento dovrebbe generare. Considerando questo aspetto, quindi, è chiaro che in caso di contratture bisogna avvalersi di trattamenti complementari al viso che coinvolgano contemporaneamente anche altre aree del corpo, favorendo così lo scioglimento delle tensioni e la riduzione del dolore.

La strategia dell’estetica olistica, presentata da Elena Frigerio, parte proprio da queste considerazioni: “Se da un lato l’analisi settoriale ci permette di definire nei dettagli il quadro della situazione, dall’altro è la visione globale che consente di analizzare le cause dirette e indirette di un inestetismo. Questo punto di vista ci dà l’opportunità di ottenere risultati migliori e di implementare il business”. Con questa strategia è possibile analizzare tutte le cause degli inestetismi che colpiscono la cliente e fornirle soluzioni davvero alternative e complementari, che sappiano andare oltre al semplice problema offrendo soluzioni performanti, raggiungibili e durature.

 

Scopri come Elena Frigerio suggerisce di usare questa analisi in un trattamento estetico e cosa vuol dire quando parliamo di CO2 supercritica con Eugenio Vuillermin!

 


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